Il problema del credito
La gravissima condotta dello Stato in questa vicenda ha reso il credito fiscale non più effettivamente cedibile. In altre parole, gli incentivi economici del Superbonus sono, ad oggi, carta straccia, dal momento che la stragrande maggioranza dei committenti non hanno la capienza fiscale per incassarli direttamente.
Le conseguenze dell’azione dello Stato nel non difendere la spendibilità del credito fiscale sta avendo conseguenze gravissime per famiglie e imprese.
Le famiglie coinvolte nei lavori incentivati dal Superbonus si sono viste impossibilitate a ottenere liquidità immediata per portare a completamento i lavori. Questo ha causato disagi pratici ed economici enormi. Famiglie con la casa demolita, che vivono in affitto o ospiti di parenti, o addirittura in un garage. Stress, ansie, e la permeante sensazione di tradimento da parte di uno Stato del quale si erano fidate.
Le imprese del settore edile che non hanno ricevuto i pagamenti per le opere svolte a causa del blocco dei crediti, e quelle che li hanno ricevuti in una valuta che non possono incassare si trovano a confrontarsi con enormi problemi di liquidità. Questo provoca reazioni a catena, con nuovi lavori che non possono partire, operai e fornitori che non possono essere pagati, e porta inevitabilmente a fallimenti a catena.
Per entrambe le categorie, i sentimenti nei confronti dello Stato vanno da una forte incertezza e frustrazione alla rabbia e disperazione più estrema. Le promesse tradite in una fetta così grande della popolazione avranno senz’altro delle pesanti conseguenze in futuro, come ci insegna la storia.
Ma lo Stato non rischia solo di perdere la fiducia dei cittadini, di per sé difficilmente qualificabile. Rischia di rimanere indietro nel processo di transizione energetica, dal momento che l’impossibilità di trasformare i crediti fiscali in denaro liquido ha interrotto i progetti di efficientemente energetico. Questo ritardo causerà perdite economiche a lungo termine dovute a un uso inefficiente e non ottimizzabile dell’energia, con costi più alti per tutti. Questo discorso è di particolare rilevanza vista la delicata situazione internazionale.
L’economia del paese rischia di soffrire un impatto molto ampio da questi ritardi e blocchi nei cantieri. Tutto ciò avrà necessariamente conseguenze negative sull’occupazione nel settore edile, da sempre traino del paese, e sulle attività commerciali collegate ai progetti di efficientemento energetico.