Proposte

I fatti

Il Superbonus 110 è stato introdotto dal Governo italiano per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici e la riduzione dell’inquinamento. La detrazione fiscale elevata (pari inizialmente al 110% delle spese sostenute) era stata presentata come una scelta strategica per consentire, tramite la cessione dei crediti fiscali, l’accesso a una ampia gamma di interventi da parte di tutti i cittadini, anche quelli senza la capienza fiscale necessaria.

Infatti, la detrazione del 110% era prevista per opere costose ma di sicuro rendimento, come la sostituzione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, l’isolamento delle superfici verticali e orizzontali, la sostituzione degli infissi, l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici, eccetera. La presenza di detrazioni così importanti era anche improntata ad incoraggiare investimenti in tecnologie e soluzioni volte alla riduzione del consumo energetico.

Il Superbonus 110 ha avuto innegabili benefici, sia per i singoli cittadini e le famiglie, che per le imprese dei settori dell’edilizia e dello sviluppo di tecnologie legate alla transizione energetica, sia per lo Stato stesso:

  1. Riduzione del consumo energetico, perché l’efficienza energetica ottenuta attraverso questo tipo di interventi porta a una significativa riduzione dei consumi (a vantaggio dell’indipendenza energetica dell’Italia), e quindi delle bollette (a vantaggio delle famiglie).
  2. Benefici ambientali, dal momento che la riduzione del consumo energetico comporta una riduzione delle emissioni di gas serra e quindi a un minore impatto ambientale, contribuendo quindi alla lotta contro il cambiamento climatico.
  3. Valorizzazione degli immobili, perché gli interventi di efficientamento energetico aumentano il valore degli immobili, contribuendo quindi a svecchiare il vetusto patrimonio immobiliare italiano.
  4. Sostegno all’occupazione e alle imprese, perché l’edilizia è un settore che crea e smuove una forza lavoro importantissima, perché le tecnologie sostenibili sono un motore economico strategico e importantissimo. I contributi per la transizione energetica sono importantissimi per le imprese già attive in questo campo, e sono fondamentali per garantire la creazione di imprese italiane all’avanguardia in questo settore.
  5. Risparmio a lungo termine, perché i cittadini (tutti, non solo quelli con elevata capienza fiscale) ricevono un beneficio fiscale immediato, e al contempo ottengono un risparmio continuo nel tempo grazie alla maggiore efficienza energetica degli edifici.

A sostegno della misura parlano i risultati di importante ricerche, come quella di NOMISMA una delle più importanti società indipendenti di ricerche economiche. Queste ricerche non solo sottolineano come gli effetti del Superbonus siano misurabili dal punto di vista del risparmio delle emissioni, ma siano anche imprescindibili per il raggiungimento degli impegni sulla neutralità carbonica richiesti dall’Unione Europea.

I benefici economici complessivi sull’economia nazionale vengono valutati a quasi 200 miliardi di euro, mentre per quanto riguarda l’impatto sociale viene stimato un incremento di quasi 1 milione di lavoratori tra il settore edile e quelli collegati.

Anche il reddito dei beneficiari rappresenta un punto di forza della manovra. Mentre il 25% presentava un reddito familiare sopra alla media (3.000 euro al mese o più), quasi 2 milioni di cittadini con reddito medio-basso hanno goduto dei benefici del Superbonus. Questo dimostra come il Superbonus come originariamente concepito abbia permesso a una parte della popolazione meno abbiente di accedere a miglioramenti significativi nelle proprie abitazioni, offrendo opportunità di riqualificazione a chi altrimenti non avrebbe potuto usufruirne.

Anche in ambito europeo, il Superbonus ha trovato grande favore, anche in luce delle prese di posizione di Parlamento Europeo e Commissione con la direttiva CASA GREEN, che imporrà agli Stati membri di adeguare il patrimonio edilizio in classe A entro il 2050.

Nonostante le pressanti campagne stampa, il Superbonus è sempre stato avvalorato da vari controlli burocratici, tecnici, e di Società di Revisione tra le più grandi al mondo. Una triangolazione di controlli che, a detta della stessa Agenzia delle Entrate, ha visto solo una percentuale irrisoria di frodi (meno dell’1%).