Roma 20/5/2024
Egregio Presidente Mattarella,
con la presente, desideriamo portare alla Sua attenzione l’incostituzionalità e l’illegalità della Conversione
in legge del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, che presto sarà sottoposta alla Sua firma. Questa legge introduce disposizioni retroattive, una pratica esplicitamente vietata dal nostro ordinamento giuridico.
L’approvazione di una legge retroattiva rappresenta una grave violazione dei principi
costituzionali e giuridici per le seguenti ragioni:
- Violazione del principio di legalità: La retroattività delle leggi contrasta con il principiodi legalità, che prevede che le norme giuridiche debbano essere chiare, prevedibili e non retroattive. L’introduzione di una legge retroattiva compromette la certezza del diritto e mina la fiducia dei cittadini e degli investitori nel sistema giuridico italiano.
- Impatto sui diritti acquisiti: Le leggi retroattive minacciano i diritti acquisiti dai cittadini, alterando situazioni già consolidate. Questo può portare a ingiustizie, incertezza legale e un aumento del contenzioso, destabilizzando il tessuto sociale ed economico del Paese.
- Potenziale abuso di potere: L’approvazione di leggi retroattive potrebbe essere utilizzata per fini politici o per colpire specifici individui o gruppi, configurando un potenziale abuso di potere da parte dello Stato. Questo tipo di legiferazione retroattiva danneggia la fiducia nelle istituzioni e nel loro operato imparziale.
Nello specifico Il decreto-legge include disposizioni che cambiano retroattivamente i meccanismi di detrazione, compensazione e cessione dei crediti relativi ai bonus edilizi per lavori già avviati o addirittura completati. Questo significa che i contribuenti che avevano avviato lavori contando su determinate agevolazioni fiscali si troveranno improvvisamente impossibilitati a recuperare i crediti maturati, nonostante abbiano agito secondo le leggi vigenti al momento dell’inizio dei lavori. Questo rappresenterà un impatto finanziario devastante per individui e aziende che hanno pianificato le loro finanze basandosi su questi incentivi e che, già in ginocchio per colpa dei crediti incagliati, subiranno così un colpo fatale che li porterà alla rovina e a gesti estremi.
Alla luce di quanto esposto, in qualità di cittadini italiani fortemente preoccupati per il rispetto dei principi costituzionali e per la tutela dei nostri diritti fondamentali, Le chiediamo di non firmare la Conversione in legge del decreto-legge in questione. Una simile approvazione costituirebbe un chiaro vulnus al nostro Stato di diritto e una macchia indelebile per chiunque ne sarà complice.
Confidando nel Suo senso di giustizia e nella Sua dedizione alla tutela della Costituzione, porgiamo distinti saluti.
Associazione Esodati del Superbonus
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